Introduzione
Introduzione storico artistica
All'interno della Chiesa di S. Giovannino dei Padri Scolopi di Firenze, si è proeduto al restauro di alcune statue in gesso e resina: la Madonna Addolorata, il Sacro Cuore, Santa Rita.
La statua rappresentante la Madonna Addolorata è inserita in una base ottagonale di legno con decorazione in finto marmo. La veste è di colore viola e il mantello blu con rifiniture dorate.
La statua, rappresentante il Sacro Cuore, ha una base ottagonale policroma delimitata da una cornice lignea. Le mani del Cristo, appoggiate sul petto, aprono la veste che svela il Sacro Cuore.
Sulla parte superiore della testa è presente una corona removibile in materiale plastico trasparente con sistema elettrico.
La statua rappresenta Santa Rita stante su una base ottagonale in legno decorato a imitazione del marmo (verde venato). Nell'incavo del braccio sinistro la Santa reca la corona di spine mentre la mano destra è rivolta a sostegno del Crocefisso.
Sulla parte superiore della testa è presente un foro che lascia pensare ad una possibile aureola, oggi perduta.
Stato di conservazione
Madonna Addolorata
La scultura si presenta in un discreto stato di conservazione con stratificazioni polverose di natura coerente ed incoerente soprattutto nei sottosquadra. Sulle pieghe del panneggio più esposte si notano diverse cadute di colore e della preparazione gessosa tanto da mostrarne la struttura sottostante di iuta. Il panneggio posto sul braccio destro, su cui si notano residui di colle di un precedente intervento di restauro, si presenta distaccato.
Sacro Cuore
Sulla scultura sono presenti consistenti depositi polverosi di natura coerente ed incoerente e cadute localizzate di colore soprattutto sul volto del Cristo. Piccole mancanze sul mantello sono state precedentemente integrate e dipinte.
Santa Rita
La Scultura si presenta in un pessimo stato di conservazione. Il braccio destro, fratturato, è stato riempito con gesso e con elementi di ferro durante un precedente intervento di restauro. Per questo motivo, a causa del peso sproporzionato, attualmente si presenta distaccato dal corpo con alcune mancanze in corrispondenza delle dita. Le superfici, ricoperte da un consistente strato di polvere, presentano piccole lacune in diverse zone del panneggio.
Intervento di Restauro
Il restauro
La Madonna Addolorata è stata spolverata accuratamente con pennelli a setole morbide e con aspirapolvere. In seguito sono state effettuate prove di pulitura mediante tamponcini di cotone idrofilo imbevuti, alternativamente, in acqua, acetone puro, alcool decolorato, ligroina e white spirit. Dopo i saggi preliminari la metodologia più idonea per la rimozione dei depositi di natura più coerente è risultata quella con White Spirit. Per alleggerire gli annerimenti più consistenti sulle dita delle mani è stata fatta una prova localizzata con un gel termo reversibile (gellano kelcogel). Durante l’applicazione è stato notato un leggero ammorbidimento del colore originale, motivo che ne ha sospeso l’utilizzo.
Alcune scaglie di colore distaccate sono state fatte riaderire con emulsione acrilica iniettata localmente con siringhe. La parte di panneggio rimossa dal braccio destro è stata messa in trazione per essere collocata in fase successiva.
Tutte le lacune sono state stuccate con polifilla e rifinite con carta vetrata fine ed è stata ultimata l’integrazione pittorica con tempere.
La scultura del Sacro Cuore è stata accuratamente spolverata con pennelli a setole morbide ed aspirapolvere. Dopo vari test di pulitura, con acqua e con diversi solventi comunemente usati nel settore del restauro, per evitare la seppur minima perdita del colore, è stato deciso di utilizzare un tensioattivo diluito in acqua al 5% ca. con tamponi di cotone idrofilo.
Le scaglie di colore più fragili, distaccate dal substrato, sono state consolidate con Acril AC33 diluito al 10% in acqua e applicato con pennelli a setole morbide. Dopo aver rimosso meccanicamente con bisturi le vecchie stuccature alterate, tutte le mancanze sono state integrate con polifilla e con l’ausilio di spatole.
La corona di plastica è stata pulita esclusivamente con acqua. Per gli accordi cromatici sono state utilizzate tempere.
La scultura di Santa Rita è stata spolverata accuratamente grazie all'ausilio di pennelli a setole morbide ed aspirapolvere. Successivamente è stato possibile effettuare vari test di pulitura con diversi solventi ritenendo più idoneo il white spirit per evitare, anche se parzialmente, di rimuovere le colorazioni originali a base acquosa. Per questa operazione sono stati utilizzati tamponi di cotone idrofilo.
Come seconda fase di intervento è stato necessario rimuovere il consistente riempimento di gesso all'interno del braccio destro per garantirne la stabilità conservativa. Una volta ridotto al minimo lo spessore grazie all'ausilio di micromotore, e rimuovendo di conseguenza i vecchi elementi di ferro, il braccio è stato riposizionato riempiendone la cavità con poliuretano espanso. Una volta effettuato l'inserimento è stato possibile eseguire delle stuccature con Polifilla in corrispondenza della frattura, del dito indice e, parzialmente, delle altre dita della mano destra.
Le integrazioni pittoriche sono state eseguite con tempere.