Notizie Storico-Artistiche
Il monumento funebre, costituito da tre stele in marmo scolpiti con bassorilievi con figurazioni di angeli, fu commissionato allo scultore Attilio Formilli da Hilda Meeks al momento della morte dei genitori (Eugene Meeks, pittore di una certa fama e May Louise Meeks).
Stato di conservazione
Dato il dissesto del sottosuolo le stele non sono in asse, inoltre quella centrale risulta scomposta in tre blocchi accostati a terra, a vista gli elementi metallici che erano impiegati per il loro fissaggio. Il marmo di cui sono costituite si presenta in cattivo stato di conservazione con manifeste mancanze e lacune soprattutto nelle parti più fragili e finemente lavorate degli spigoli e del modellato. Si notano microfessurazioni localizzate, decoesioni, degrado differenziale e consistenti incrostazioni dovute alla formazione di patine algali e licheni che hanno aggravato sia la disgregazione sia l’erosione degli elementi costitutivi.
Documentazione fotografica condotta prima, durante e dopo l’intervento di restauro.
Messa in sicurezza e assemblaggio dei blocchi distaccati
L’operazione sarà eseguita da una ditta specializzata che opererà secondo le indicazioni concordate con la Soprintendenza;
Ogni fase sarà programmata e seguita dai restauratori con verifica degli ancoraggi;
Spolveratura di tutti i depositi superficiali compresi quelli più coerenti di vario spessore. La pulitura sarà eseguita a secco con spazzole a setole morbide e aspirapolvere.
Trattamento di conversione degli elementi metallici o eventuale rimozione degli stessi dopo averne valutato, in corso d’opera, il reale stato di conservazione.
Pulitura delle superfici con acqua deionizzata frizionata con spazzolini morbidi, asportando i residui con spugne spontex.
Pulitura chimica delle superfici finalizzata alla rimozione delle patine biologiche. L’operazione sarà eseguita mediante impacco – se necessario in più cicli – con biocida utilizzando polpa di carta come sospendente e interponendo carta giapponese tra la superficie e l’impacco, con tempi variabili e previacampionatura. Per ogni applicazione d’impacco è prevista la copertura delle superfici trattate con fogli d’alluminio, tesa a evitare la troppo veloce evaporazione della soluzione ed aumentarne così l’efficacia. Verrà quindi effettuata la successiva rimozione dell’impacco utilizzando acqua di rete e spazzolini a setole sintetiche. È compreso il risciacquo finale con spazzolini/nebulizzatori e spugne.
Rimozione croste nere con soluzione basica al 10% supportata da polpa di cellulosa in tempi variabili a seconda delle zone.
Consolidamento superficiale effettuato sulle zone che presentano fenomeni di decoesione, mancanza di aggregazione e che abbiano necessità di un trattamento riaggregante. Il trattamento sarà realizzato tramite la stesura di silicato d’etile con pennelli fino a rifiuto tamponando gli eccessi.
Consolidamento strutturale tramite l’incollaggio degli elementi distaccati mediante l’inserimento l’impiego di perni in acciaio inox e fissati con resina epossidica bicomponente.
Stuccature di microfratture tramite polveri di marmo aggregate da microemulsioneacrilica fino al raggiungimento della tonalità del marmo originario.
Ripresa estetica delle stuccature e di tutte le superfici che necessitano di essere uniformate. L’operazione sarà eseguita per riprese o velature in sottotono mediante pennelli di precisione con colore miscelato a pigmenti di terre super ventilate, collanti reversibili e altri prodotti idonei all’uso specifico in accordo con la Soprintendenza;
Trattamento protettivo dell’intera superficie mediante stesura a pennello tale da non provocare la formazione di macchie o di pellicole lucide ed ingiallimenti, con un prodotto idrorepellente e traspirante di polisilossani oligomeri disciolti in ragia minerale o altro prodotto idoneo all’uso specifico. Il tutto per dare il titolo compiuto e finito a regola d’arte.