Introduzione storico artistica
Stato di conservazione
Le cornici dei camini e dei portali si presentano finemente lavorate, con un’accurata levigatura delle superfici, e sono in discrete condizioni conservative. Su tutte le superfici è riscontrabile un accumulo di particellato atmosferico, che offusca il modellato e in alcune aree presenta un fenomeno di ingrigimento; è inoltre rilevabile un ingiallimento dei trattamenti protettivi. Sono presenti sgocciolature di calce e tempere perimetralmente e su parte del modellato.
Si osservano mancanze di materiale – in particolar modo agli spigoli, alcune zone in aggetto e alla base del piano di calpestio – e anche i giunti mostrano perdite delle vecchie stuccature.
Vi è testimonianza di alcune prove di pulitura eseguite a metà altezza delle cornici dei portali.
I due gradini di accesso alla finestra sono in breccia medicea (fior di pesco) e si presentano in cattive condizioni: gli annerimenti delle superfici offuscano la natura del materiale, i depositi di polvere e le concrezioni formatesi nel tempo (dovute al passaggio antropico) ne hanno sminuito la bellezza. Si notano piccole mancanze nel toro in aggetto e si rileva la perdita di vecchie stuccature, in particolare lungo i bordi di congiunzione fra la pedata e l’alzata e a contatto della muratura
Documentazione fotografica in digitale ad alta risoluzione. Tale campagna è stata condotta prima, durante e dopo l’intervento di restauro.
Documentazione grafica dello stato di conservazione e delle fasi d’intervento.
Intervento di restauro
Copertura delle aree di lavoro circostanti mediante strati di polietilene e cartone con l’obiettivo di evitare infiltrazioni d’acqua e/o danneggiamenti.
Spolveratura delle superfici eseguita con pennelli a setole morbide di varie dimensioni ed aspirapolvere.
Pulitura dai depositi incoerenti e dai residui di materie estranee, rimozione di depositi superficiali parzialmente aderenti con acqua deionizzata, pennelli, spazzolini morbidi e spugne.
Rimozione di alterazioni e depositi compatti quali patine provenienti da materiale organico e inorganico: la pulitura è stata eseguita previa campionatura su piccole superfici dei trattamenti da utilizzare, quali impacchi con argille assorbenti o con polpa di cellulosa in soluzione satura di carbonato di ammonio e sostanze alcaline e tensioattivi anionici. E' stata quindi eseguita la rimozione meccanica dei depositi mediante lavaggio con acqua, ripetuta in più cicli fino a completa rimozione e prestando attenzione alle superfici più deteriorate.
Riduzione delle stuccature pregresse mediante abbassamento sotto livello della stuccatura e rimozione delle parti non aderenti tra gli strati.
Stuccatura di fessurazioni e giunti mediante pulitura profonda dei connettori privi di malta o delle parti mancanti con getti di aria compressa. Risarcitura profonda delle fessurazioni con malta a base di calce naturale idraulica, inerti di granulometria e colore simile a quella originale, in rapporto 1:3. Le malte sono state caricate con pigmenti naturali di terre e polveri di pietra e marmo.
Reintegrazione di eventuali piccole parti mancanti e consolidamento mediante incollaggi delle parti distaccate. L’operazione ha previsto: pulitura delle interfacce, preparazione e/o adattamento delle sedi, incollaggio delle parti distaccate con malta idraulica o acetato polivinile. Laddove le porzioni distaccate erano di grande dimensione si è previsto l'utilizzo di resine epossidiche e perni in vetro resina.
Ripresa pittorica delle superfici, se necessario, mediante reintegrazione pittorica di tutte le stuccature e laddove sono presenti discontinuità cromatiche tali da essere causa di disturbo nella lettura. L’operazione è stata eseguita per riprese o velature in sottotono mediante pennelli di precisione o altri strumenti idonei con colore miscelato a pigmenti di terre superventilate, resina acrilica e altri prodotti idonei all’uso specifico, in accordo con la D.L.
Trattamento protettivo di tutte delle superfici, se necessario, mediante l’applicazione a pennello di cere microcristalline diluita al 3% in ligroina.