Introduzione
Introduzione storico artistica
Si tratta di un dipinto ad olio su tela raffigurante il "Sogno di San Giuseppe"di Antonio Ciseri (XIX sec.) presente all'interno del'Oratorio di Santa Maria delle Grazie di Firenze.
Stato di conservazione
Il dipinto si presenta ricoperto da uno strato di sporco di deposito, vernice ossidata , una bruciatura di candela in basso a sinistra e un graffio rilevante di una cinquantina di centimetri che ha fatto saltare il colore; non è possibile in questa sede rilevare esattamente la presenza di ritocchi pittorici sulla cromia originale.
La tela presenta deformazioni dovute all’impronta dell’angolo vivo interno del telaio.
Intervento di Restauro
Il restauro
Saranno eseguite tutte le indagini non distruttive con relativa resa fotografica digitale in modo da stendere una relazione del reale stato di conservazione ottimizzato da immagini come quelle ottenute con luce radente, luce trasmessa e ultravioletto.
In seguito il dipinto sarà sottoposto a test relativi alla sensibilità di tela, preparazione e film pittorico a umidità , calore e solventi.
La prima operazione è un’accurata pulitura e depolverizzazione sia con azione meccanica di pennelli a setole morbide, che con cotoncini inumiditi con acqua demineralizzata.
Questo per avere maggiore chiarezza nella fase immediatamente successiva che sarà la pulitura del film pittorico.
Questa sarà eseguita con solventi appositamente testati, operando attraverso il riconoscimento della diversa origine dello sporco di deposito, utilizzando test appositi ( Feller e Wolbers) per il riconoscimento del grado di polarità raggiunto dai diversi materiali di deposito.
Quindi il dipinto sarà protetto con carta giapponese fatta aderire con materiale testato precedentemente. Una volta protetto, il dipinto entrerà nella fase operativa del recupero strutturale dell’opera
La pulitura del retro fa parte di un insieme di operazioni volte al recupero della planarità, cioè al recupero della memoria tessile del supporto , operazione che richiede un intervento lento e continuativo che eviti alla tela stress violenti che non farebbero che peggiorare la sua condizione. Una volta ottenuta una planarità soddisfacente che quindi permetta agli strati pittorici di recuperare senza deformazione alcuna lo loro sede originaria, il dipinto verrà sottoposto all’operazione di consolidamento del supporto tessile e riadesione degli strati componenti l’opera. Si effettuerà quindi il risanamento delle eventuali interruzioni trama ordito e inseriti degli innesti tessili nelle mancanze di tela; sul retro verrà applicato del velo di Lione, non solo per rinforzare queste zone ma anche per scaricare le forze di tensione.
Il dipinto sarà poi sottoposto auspicabilmente a strip lining ,cioè tensionamento sul telaio tramite strisce di tela applicate perimetralmente.
L’opera sarà quindi montata sul nuovo telaio ad espansione con biette a forcella o, dopo attenta analisi, sul telaio originale se questo risulterà idoneo.
Passeremo quindi alla stuccatura delle lacune (zone mancanti dello strato di preparazione e del film pittorico) utilizzando gesso da doratori e colla di coniglio su cui sarà poi eseguita un’imitazione della superficie originale tale da favorire una continuità ottica tra le parti reintegrate e quelle originali.
Queste lacune saranno chiuse cromaticamente con tecniche di ritocco pittorico riconoscibili là dove saranno di maggior importanza sia dimensionale che formale, mentre quelle più piccole e marginali verranno reintegrate con tecniche ad imitazione. Il dipinto a questo punto verrà saturato e protetto da uno strato di resina naturale stesa a pennello e in seguito tutte le lacune saranno finite con velature a vernice. Un’ulteriore verniciatura a spruzzo completerà le operazioni di recupero della leggibilità e fruibilità della superficie pittorica.
Terminate tutte le fasi di restauro sarà eseguita una nuova documentazione fotografica che permetta di documentare lo stato dell’opera a restauro ultimato.
Fasi del restauro
Pulitura
Il dipinto viene pulito con solventi, precedentemente testati, per rimuovere lo sporco di deposito e assottigliare la vernice ingiallita.